Olio di palma e salute: cosa c’è da sapere
L’olio di palma è un condimento commestibile di colore rosso/arancione estratto da almeno tre tipologie di palme: le palme da olio africane, quelle sudamericane e le palme Maripa. La prima categoria è quella più sfruttata e non è coltivata solamente in Africa, ma soprattutto in ampie regioni di Malesia ed Indonesia.
Olio di palma: cos’è e come si produce
L’olio si può ottenere spremendo la polpa del frutto di palma (mesocarpo), oppure utilizzando l’interno del seme, in questo caso viene chiamato “olio di palmisti“. Questo tipo di olio vegetale, così come quello di palmisti e di cocco, è praticamente solido a temperatura ambiente. Ciò è dovuto alla massiccia presenza di grassi saturi (si va dal 50% in quello di palma, fino all’80% circa degli altri due).
Come viene fatto l’olio di palma? Spremendo o centrifugando la polpa privata del nocciolo e sterilizzata con calore umido. A questa fase seguono processi di raffinazione come la decolorazione, la deodorazione e la neutralizzazione che annientano purtroppo le grandi quantità di betacarotene in esso contenute.
Olio di palma e salute
L’olio di palma fa male alla salute? Come ho già detto, possiede un alto punto di fumo quindi risulta ottimo per la frittura, non diventa rancido ed ha progressivamente sostituito il burro di cacao nella produzione delle creme spalmabili. E’ sconsigliato invece l’utilizzo per condire gli alimenti, in quanto causa aumento del colesterolo e di conseguenza del rischio cardio-vascolare, come d’altronde anche il burro e gli altri oli (mais, arachidi, colza, girasole).
Come sempre quando entra in gioco la salute, tutto dipende dalle quantità utilizzate, l’importante è non assumere giornalmente più del 10% di grassi saturi nella dieta giornaliera (siano essi derivanti da oli, uova, formaggi).
L’olio di palma è cancerogeno? Come ben spiega questo articolo dell’Airc (Associazione italiana ricerca contro il cancro), le sostanze dannose derivanti dalle alte temperature dei processi di lavorazione (2-MCPD, 3-MCPD e glicidil esteri degli acidi grassi) sono contenute anche negli altri oli, anche se in misura minore.
Pur essendo presenti in quantità maggiore rispetto agli altri oli, per il consumo giornaliero che potremmo fare di prodotti contenenti olio di palma, non si possono raggiungere le quantità necessarie per poter provocare tumori. Tra l’altro l’olio di palma ha lo stesso fattore di rischio dell’alcool o della caffeina, prodotti che consumiamo comunemente.
Olio di palma dannoso per l’ambiente
Gli ambientalisti si sono fortemente schierati contro la produzione di olio di palma, in quanto la coltivazione delle palme da olio causa la deforestazione progressiva di gran parte della Malesia e dell’indonesia.
Questo disboscamento continuo mette però a repentaglio la fauna che popola quelle foreste, quindi animali come la tigre della malesia e l’orango rischiano l’estinzione.
Conclusioni: Olio di palma buono o cattivo?
L’olio di palma è stato altamente demonizzato dai media, tanto da dividere la società tra quelli pro e quelli contro il suo utilizzo. Ciò che dobbiamo capire è che provoca gli stessi danni di altri prodotti che comunemente si assumono quali uova e formaggi, per cui la risposta sta tutta nel come e quanto si mangia.
A tal proposito consiglio la lettura di un ottimo articolo di approfondimento sull’argomento a cura di Luca Conti, autore di “Pandemia” (sito web di informazione).