Frutta ed ortaggi a chilometri zero
Stanno iniziando a diffondersi, per fortuna, alcune realtà territoriali che coniugano in maniera eccelsa attività agricole, con la potenza e l’utilità di internet, ed è nostro compito, secondo me, fornire loro il massimo supporto e tenercele ben strette.
Sto parlando di quelle piccole “imprese” che coltivano e distribuiscono frutta ed ortaggi quasi sempre 100% biologici, scavalcando la grande distribuzione.
Gli aspetti positivi del km zero
Questo sistema di “commercio” che mette a contatto diretto (o quasi, dipende da come è organizzata l’impresa) il produttore e il consumatore, ha molteplici risvolti positivi:
- In primis, ovviamente ci siamo noi consumatori, che vediamo recapitarci ortaggi biologici con un gusto (ed una struttura molecolare) che nulla hanno a che vedere con quelli distribuiti al supermercato. I prodotti bio seguono esclusivamente la stagionalità e le tempistiche richieste per crescere, senza l’utilizzo invasivo di agenti chimici e pesticidi.
- Sfrutta una rete di agricoltori con l’ottica del “km zero“, ovvero quelli più vicini a noi, e che spesso, sono soffocati dalle grandi realtà, cercando di instaurare un rapporto di trasparenza e fiducia tra chi coltiva e chi acquista.
- Valorizza le persone e il territorio, e questo si traduce anche in richiesta di forza lavoro (anche di soggetti svantaggiati tramite le cooperative sociali).
- L’agricoltura locale permette di scoprire a volte tipi di verdura o frutta particolari, o dimenticati, che non riescono a trovare spazio nei supermercati.
- In molti casi riduce la produzione di rifiuti, evitando gli imballaggi in cellophane, a favore di cassette, in plastica o legno, da riutilizzare più volte.
- Garantisci prezzi equi per una corretta remunerazione del lavoro degli agricoltori, mettendo da parte i fini speculativi.
Gli ordini e le consegne
Dopo aver parlato della fase “produttiva” e di tutti i suoi aspetti positivi, ora entra in gioco internet, che rappresenta il mezzo con il quale avvicinare le parti in gioco, il coltivatore ed il cliente.
I siti web di queste realtà produttive e distributive sono sempre molto curati; entrarvi, sembra un po’ come immergersi nella natura, e a volte è proprio così, in quanto vengono fatti approfondimenti, rubriche, reportage sui prodotti coltivati. Ci si può iscrivere ai servizi, ordinare le proprie cassette e pagare direttamente sui siti, qualcuno dei quali ha già previsto anche apposite applicazioni per smartphone, dove gestire i propri ordini.
Le aziende agricole sono quasi sempre citate e rintracciabili, siano esse certificate biologiche o no, mentre i metodi di consegna variano da un’impresa all’altra. Alcune prevedono la possibilità di acquistare liberamente una cassetta di frutta e verdura mista (o anche solo frutta o solo verdura), altre prediligono l’abbonamento ad una o più cassette settimanali o quindicinali, in modo da poter programmare al meglio la produzione.
I pagamenti possono avvenire online tramite i metodi più comuni come carte di credito, postepay oppure in contanti direttamente all’operatore che effettua la consegna. Parliamo allora proprio delle consegne: alcune realtà hanno scelto di portare direttamente le cassette (con un piccolo sovrapprezzo) con mezzi anche alternativi, chi con la bicicletta, chi con il furgone.
L’alternativa è di ritirare da soli i propri ortaggi presso i numerosi punti di raccolta designati (che molto spesso coincidono con le stesse aziende agricole). I prodotti sono sempre freschissimi e capita anche che siano raccolti il giorno stesso della consegna.
Se non l’abbiamo ancora fatto quindi, direi che è ora di iniziare a valutare queste preziose opportunità, supportando così in egual modo, economia locale e sostenibilità ambientale.