Tessuti ecologici, naturali e vegan – veganocrudista.it

Tessuti ecologici, naturali e vegan

Data: - Marcello - Commenti Chiusi
Tessuti ecologici naturali vegan

Il rispetto per la nostra madre Terra non passa solamente da un alimentazione a base vegetale, ma può essere praticato anche in forme differenti ed ugualmente importanti.

Proprio per questo alcune aziende ed alcuni marchi nel campo dell’abbigliamento e delle calzature producono e promuovono capi realizzati con tessuti ecologici e naturali.

Nonostante non ci sia una vera e propria certificazione “vegan” anche nel campo della moda, l’utilizzo di alcuni particolari tessuti di origine vegetale, diversi dal cotone, può tranquillamente rientrare nel concetto di “vegano”.

Perché un tessuto, un capo d’abbigliamento può essere definito ecosostenibile? Come deve essere processato? Innanzitutto non deve essere causa di sfruttamento della manodopera umana, in nessuna parte del mondo.

A differenza del cotone, ad esempio, i vegetali utilizzati nella produzione di questi tessuti ecocompatibili non consumano quantità d’acqua abnormi, né impoveriscono il terreno sottoposto a sfruttamento continuo.

L’impatto ambientale è controllato assiduamente in ogni singola fase di coltivazione, raccolta, estrazione delle fibre e procedura di finissaggio dei tessuti. Il tutto cercando di mantenere prezzi competitivi nonostante le lavorazioni ecologiche siano comunque più costose.

Ora vedremo quali sono queste piante, più o meno conosciute, che ci permettono di produrre tessuti traspiranti, anallergici, resistenti ai raggi U.V., ricordando che anche le tinture utilizzate sono di origine totalmente vegetale.

Tessuti ecologici innovativi

Preparati a stupirti leggendo come si possono utilizzare le risorse che la terra ci offre, senza avere alcun impatto negativo sul nostro prezioso eco-sistema.

Tessuto da plastica riciclata

Tutti sappiamo ormai quanto sia difficile smaltire bottiglie e contenitori di plastica, ma non tutti sappiamo che dal loro riutilizzo si possono produrre innovativi tessuti ignifughi.

Il riciclaggio di questi recipienti e la successiva trasformazione in fibre tessili, avviene tramite un processo meccanico che ha un bassissimo impatto in termini di Acqua ed Anidride carbonica.

L’Eucalipto

E’ una pianta che cresce rapidamente, non necessita di molta acqua (né di pesticidi e fertilizzanti) ed è molto produttiva.

Il processo di estrazione della materia prima non inquina ed ricicla l’acqua utilizzata per più passaggi, evitandone gli sprechi. Il tessuto che si ottiene è uno dei più confortevoli: morbido e rilassante, può ricordare la seta.

Il Bambù

Ecco un’altra pianta che alla pari dell’Eucalipto, si sviluppa velocemente e senza l’aggiunta di pesticidi, né attraverso un consumo eccessivo di acqua, basta infatti quella piovana.

Anche questo tessuto è molto morbido ed ha una forte luminosità naturale. Purtroppo non è completamente ecosostenibile, perché l’estrazione della fibra utilizza un procedimento chimico.

Esistono in commercio capi d’abbigliamento che contengono una percentuale massima di bambù (intorno al 70%), solitamente in aggiunta a cotone organico.

La Canapa

Per quanto riguarda la coltivazione ti rimandiamo ai due paragrafi precedenti, perché le caratteristiche sono le medesime: forte sviluppo e poco bisogno di acqua.

Il tessuto ottenuto dalla canapa è forse quello più resistente e non si rovina nemmeno col passare degli anni. Assorbe umidità e mantiene caldi in inverno e freschi in estate.

Unico neo, i processi di lavorazione hanno costi molto elevati, proprio per questo non vi è ancora una diffusione consistente del prodotto.

La seta vegetale

Ecco un altro prodotto che deriva dal riciclo e con un basso impatto ambientale. La seta vegetale è ottenuta dai filamenti che ricoprono i semi di cotone, che non possono essere utilizzati per la produzione di quest’ultimo perché troppo corti.

Attraverso lavorazioni ecosostenibili si trasformano i filamenti in una fibra di cellulosa pura, molto simile alla seta e per questo utilizzata per indumenti intimi e sportivi.

Il ricino

La pianta del ricino serve per produrre fibre vegetali molto preziose perché leggere e traspiranti alla pari delle fibre sintetiche, ma completamente ecocompatibili.

Si possono ottenere indumenti naturali di altissima tecnologia, e interagendo con il bambù i capi diventano ottimi termoregolatori, combattono i batteri e pure i cattivi odori.

Il Lino

La pianta di lino cresce normalmente dove c’è un clima temperato, ed aumenta la sua produzione in ambienti freddi. E’ molto resistente, non necessita di molta acqua ed arricchisce i terreni sui quali viene coltivata.

Il Lino è un tessuto morbido, resistente, traspirante, anallergico ed antistatico. Una fibra di altissima qualità, di gran lunga superiore al cotone, ma con costi di produzione decisamente più elevati.

Per concludere

Come abbiamo potuto vedere è realmente possibile ottenere stoffe biologiche, che non contribuiscono ad impoverire o inquinare il mondo in cui viviamo. Di certo si parla di lavorazioni solitamente più costose rispetto a quelle dei tessuti più comuni e diffusi, ma non si tratta mai di cifre esorbitanti.

Vale davvero la pena perciò, di prendere in considerazione capi d’abbigliamento alternativi ed ecosostenibili, e fare anche noi nel nostro piccolo, qualcosa per il nostro pianeta.